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16 Maggio 2023Oggi cade l’Overshoot Day italiano. La data coincide con quella del 2022 e indica, secondo l’analisi del Global Footprint Network, il giorno in cui l’umanità avrebbe esaurito le risorse che gli ecosistemi del nostro pianeta sono in grado di rinnovare in un anno intero se tutte le persone consumassero al ritmo degli italiani. Secondo il calcolo del Footprint Network, se tutta l’umanità sfruttasse le risorse del pianeta come gli italiani, avremmo bisogno di 2,7 Terre. Non solo, l’Italia ha bisogno di 5,2 Italie per soddisfare la domanda di risorse dei propri cittadini, collocandosi seconda in classifica dopo il Giappone.
Ad aprire la classifica quest’anno è il Qatar, mentre il Paese più virtuoso, per quanto riguarda il consumo di risorse, risulta essere la Jamaica, il cui Country Overshoot Day cadrà il 20 dicembre 2023, seguita da Ecuador e Indonesia.
L’Earth Overshoot Day
“L’Earth Overshoot Day – spiega il Footprint Network – segna la data in cui la domanda dell’umanità di risorse e servizi ecologici in un dato anno supera ciò che la Terra può rigenerare in quell’anno. Manteniamo questo deficit liquidando scorte di risorse ecologiche e accumulando rifiuti, principalmente anidride carbonica nell’atmosfera”. Ad esempio, l‘Earth Overshoot Day 2022 è caduto il 28 luglio.
Per determinare la data dell’Earth Overshoot Day il Footprint Network divide la biocapacità del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell’anno), per l’impronta ecologica dell’umanità (la domanda dell’umanità per quell’anno) e moltiplica per 365, il numero di giorni in un anno.
Alla base del calcolo vi è la misurazione della domanda di una popolazione e l’offerta di risorse e servizi da parte degli ecosistemi. Dal lato dell’offerta, la biocapacità di una città, di uno stato o di una nazione rappresenta la sua area terrestre e marittima biologicamente produttiva, comprese le terre forestali, i pascoli, i terreni coltivati, le zone di pesca e i terreni edificati.
Dal lato della domanda, l’ impronta ecologica misura la domanda di una popolazione di prodotti alimentari e fibre vegetali, bestiame e prodotti ittici, legname e altri prodotti forestali, spazio per infrastrutture urbane e foresta per assorbire le emissioni di anidride carbonica dai combustibili fossili.
L’impronta ecologica di ogni città, stato o nazione può essere paragonata alla sua biocapacità – spiega ancora il Footprint Network – Se la domanda di risorse ecologiche di una popolazione supera l’offerta, quella regione registra un deficit ecologico. Una regione in deficit ecologico soddisfa la domanda importando, liquidando le proprie risorse ecologiche (come la pesca eccessiva) e/o emettendo anidride carbonica nell’atmosfera.
Fonte: Help Consumatori