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20 Aprile 2018“Secondo le nuove regole contenute nella legge di Bilancio,non potranno più arrivare conguagli relativi a periodi superiori ai due anni”
Dopo le polemiche sui rincari delle bollette della luce, arriva una novità da marzo 2018. Secondo le nuove regole contenute nella legge di Bilancio, dal 1° marzo non potranno più arrivare conguagli relativi a periodi superiori ai due anni, lasso di tempo che prima arrivava a cinque anni. La conferma arriva direttamente dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che ha pubblicato un comunicato ufficiale.
Bolletta luce: cosa cambia
La grande novità riguarda i conguagli: “Nel caso di fatture di energia elettrica con scadenza successiva al 1° marzo, nei casi di rilevanti ritardi nella fatturazione da parte dei venditori o nella fatturazione di conguagli per la mancata disponibilità di dati effettivi per un periodo particolarmente rilevante, il cliente potrà eccepire la prescrizione (passata da 5 a 2 anni) cosiddetta breve e pagare soltanto gli ultimi 24 mesi fatturati. Il venditore sarà tenuto a informare il cliente della possibilità di farlo contestualmente all’emissione della fattura con queste caratteristiche e comunque almeno 10 giorni in anticipo rispetto alla scadenza dei termini di pagamento”.
Cosa fare in caso di ritardo
“Inoltre – spiega l’Arera – nel caso di ritardo del venditore nel fatturare i conguagli (pur disponendo tempestivamente dei dati di misura di rettifica) per consumi riferiti a periodi maggiori di due anni, il cliente è legittimato a sospendere il pagamento, previo reclamo al venditore e qualora l’Antitrust (Agcm) abbia aperto un procedimento nei confronti di quest’ultimo, e avrà inoltre diritto a ricevere il rimborso dei pagamenti effettuati qualora il procedimento Agcm si concluda con l’accertamento di una violazione. È quanto prevede la deliberazione 97/2018/R/com, applicando nei tempi previsti le norme introdotte con la legge di bilancio 2018, che punta a ridurre il fenomeno degli importi non ordinari nelle bollette dei consumatori, agendo con disposizioni finalizzate a responsabilizzare sia i venditori sia i distributori.
Addio maxi bollette
Famiglie e piccole imprese – conclude l’Arera – in questo modo saranno maggiormente protette dal rischio di dover pagare le cosiddette “maxibollette“, cioè importi di entità molto superiore al consueto, derivanti da rilevanti ritardi dei venditori (ad esempio blocco di fatturazione), rettifiche del dato di misura precedentemente fornito dal distributore e utilizzato per fatturare o perduranti mancate letture del contatore da parte dei distributori, laddove tale assenza non sia riconducibile alla condotta del cliente finale. La deliberazione individua il decorso del termine per la prescrizione biennale prevista dalla legge di bilancio 2018 dal momento entro cui i venditori sono obbligati a emettere il documento di fatturazione, come individuato dalla regolazione vigente.
Fonte: Today.it